Pinsa romana
Source: https://www.meranermuehle.it/rcp_recipe/pinsa-romana
Tempo totale
30 Minuti
Cottura
15 Minuti
Tempo di riposo
6 Ore
Difficoltà
difficile
Preparazione
- Mettere l'impasto per la Pinsa nell'impastatrice. Iniziare a impastare, aggiungendo gradualmente l'acqua fredda, tenendone da parte circa 50 g per la fase successiva. Dopo circa 5 minuti, quando l'impasto inizia a formarsi, aggiungere l'olio e i restanti 25-50 g di acqua fredda (aggiungendo l'acqua poco alla volta) e infine il sale.
A questo punto, aumentare la velocità e continuare a impastare per almeno 20-25 minuti, fino a quando l'impasto sarà molto morbido ed elastico e si staccherà dal lato della ciotola. Formare una palla, metterla in una ciotola leggermente unta e coprirla con pellicola trasparente. Lasciare riposare l'impasto a temperatura ambiente (ca. 24°C) fino al raddoppio del volume. - Trascorso questo tempo, trasferire l'impasto su un piano di lavoro ben infarinato con farina di riso o semola di grano duro. Dividere l'impasto in tre palline da 300 g ciascuna. Ripiegare ogni pezzo di pasta dall'esterno verso l'interno, come un sacchettino, e poi disporli in contenitori oliati separati (preferibilmente con coperchio) con la chiusura rivolta verso il basso. Se non c'è il coperchio, coprire i contenitori con pellicola trasparente. Lasciare lievitare le palline di pasta a temperatura ambiente (ca. 24°C), finché non avranno raddoppiato il loro volume.
- Mettere le palline di pasta su una superficie di lavoro ben infarinata e spolverare. Con la punta delle dita, premere l'intera pinsa dall'alto verso il basso fino a ottenere la tipica forma ovale allungata (circa 5 mm di spessore). Girare la pinsa una volta completamente e ripetere l'operazione.
- Disporre la pinsa su una teglia leggermente unta o su carta da forno, ricoprirla a piacere.
- Cuocere nel forno statico preriscaldato a 250°C (230°C forno ventilato) per 10 minuti, quindi abbassare la temperatura a 200°C forno statico (230°C forno ventilato) e cuocere per altri 5 minuti o finché la pinsa non sarà dorata.
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